giovedì 15 ottobre 2009

L' ASSASSINO, dal 1952 ad oggi

LA STORIA


Ottavio Gori (che già gestiva il circolo rossonero di corso Venezia, insieme alla moglie Assunta Morganti) si era trasferito da Madonna della Querce, piccola frazione di Fucecchio, a Milano, sulle tracce del fratello maggiore Pietro (il cui figlio Sergio, detto ‘Bobo’, sarebbe diventato un grande centravanti di Inter e Cagliari), già titolare di un ristorante alla moda, ‘Le colline pistoiesi’.
Ottavio, nel 1952, inventò l' ‘Assassino’ che, con la cucina tipica toscana e il suo modo di fare schietto e simpatico, ben presto divenne il ritrovo preferito di tutto l' ambiente milanista: merito di Nereo Rocco, che nei suoi anni rossoneri tirava l' alba a bere vino e a chiacchierare di pallone.
Attorno al ‘paron’ crebbe infatti un pittoresco microcosmo che fece la fortuna e la fama dell' ‘Assassino’: qui negli anni ruggenti bivaccarono generazioni di cronisti sportivi nella speranza che Rocco si lasciasse sfuggire qualcosa di grosso. Sorridente e discreto, Ottavio Gori per anni ha protetto i tavoli attorno ai quali si faceva la storia del Milan. Incluso il Milan di Berlusconi.
Ottavio Gori è scomparso nel 1994, all’età di 76 anni. La sua eredità di ristoratore, è passata nelle mani del figlio Lamberto e dello zio Lino Morganti, che hanno mantenuto lo stesso stile, impreziosito da una clientela vip: Philippe Daverio, Gianni Rivera, Nestore Morosini, Bruno Pizzul. E poi, naturalmente, Silvio Berlusconi e i calciatori del Milan: Kaká, Dida, Cafu. Nell’agosto 2007, quando Pato sbarcò a Milano, nella sua prima serata da giocatore rossonero, cenò a l’’Assassino’.

Nel 2009, Lamberto Gori ha lasciato la gestione de l’’Assassino’ a Maurizio Rossini e Marco Zaretti.
OGGI
Dal febbraio 2009, il testimone è passato da Lamberto Gori a due giovani milanesi: Maurizio Rossini (46 anni, una lunga esperienza nella gestione di club privati, ultimo il San Siro Country club) e Marco Zaretti (49 anni, ristoratore di locali noti, fra cui il Juleps di Milano e il ristorante I Lampioni di Torino).

Epoca diversa, diversi gusti ed esigenze.

RINNOVO

A fine luglio 2009 il ristorante ha chiuso per il restyling, che richiama gli antichi splendori con un tocco di tecnologia in più, la splendida vista sulla corte cinquecentesca e una rivisitazione light del menu. A settembre, il locale ha riaperto, proponendo la sua atmosfera elegante e raffinata.

Il Ristorante L’Assassino è a dieci minuti dal Duomo, nel centro di Milano, accanto a piazza Missori, nella storica sede di via Amedei 8, nel palazzo Recalcati, risalente al secolo XVI.

Gli interni sono eleganti e raffinati e dalle finestre si scorge l’incantevole corte del ‘500 adornata di fiori, patrimonio del FAI.

Hanno contribuito al rinnovo del locale gli architetti Maurizio Sartori e Stefano Colombo, anche attraverso un grosso lavoro sul sistema d’illuminazione, soprattutto per la sera, mantenendo però gli importanti lampadari originali.

L’Assassino non è stato però stravolto nel suo insieme, ma ha acquistato una veste più attuale con i muri color tortora, le panche e le boiserie in tessuto matelassé cangiante blu pervinca.

I servizi igienici nel seminterrato sono stati messi a norma per i disabili.Per il parcheggio nessun problema.

E’ attivo un servizio cortesia per i clienti: il valet parking, con addetti che prenderanno in consegna l’auto all’arrivo al ristorante e la riconsegneranno alla fine della serata.

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