giovedì 31 gennaio 2013

BERLINO, la città multiforme

Berlino è una delle capitali europee più ricche d’innovazioni e con una popolazione molto giovane e dinamica. Tanti i quartieri da visitare soprattutto quelli nella zona che una volta apparteneva all’Est; Kreuzberg e Friedrichshain: qui da non perdere il parco e la Galleria dell’Est (East Side Gallery), una sezione di 1300 metri del Muro di Berlino. La parte Ovest del Muro venne usata per la realizzazione di graffiti. La più grande galleria all’aperto del mondo venne inaugurata nel settembre del 1990, 118 artisti provenienti da 21 Paesi si sono prodigati nella realizzazione dei dipinti che tutt’oggi si trovano sul Muro. I graffiti più famosi sono: “Brotherly Kiss” e “Fatherland”. Molti di questi dipinti pero’ sono stati coperti da altre pitture e dalle firme dei numerosi turisti. Da vedere la Rigaer Strasse, caratterizzata dai coloratissimi graffiti realizzati dalla comunità punk e alternativa che ancora si riunisce nella zona. Si possono ancora ammirare queste bizzarre pitture e sorseggiare un drink in uno dei numerosi locali.


Non potendo scrivere di tutti i quartieri, scegliamo il centrale Mitte  (vicino ad Alexanderplatz) che ospita numerose attrazioni e siti d’interesse. Passeggiando lungo il viale Unter den Linden, si raggiungono lo Staatsoper (Teatro dell’Opera di Stato) e l’imponente Porta di Brandeburgo.
Da non perdere la piazza Gendarmenmarkt con le chiese gemelle del Deutscher Dom (Duomo tedesco) e del Französicher Dom (Duomo francese), e l’imponente monumento a ricordo dell’Olocausto. Il Checkpoint Charlie e il Friedrichstadtpalast, il teatro di rivista più grande d’Europa, sono soltanto alcune delle tappe d’obbligo del Mitte. L’Isola dei Musei lungo il fiume Sprea accoglie il Pergamonmuseum (Museo di Pergamo), l’Altes Museum, il Bodemuseum e l’Alte Nationalgalerie. Nelle vicinanze dello Sprea ci sono eleganti punti di ristoro e numerosi bar.

Per cenare o per l’aperitivo
Il Restaurant-Bar Luchs serve piatti italiani (salumi, formaggi bruschette), l’atmosfera è frizzante e modaiola, il vino bianco ottimo.
Mitte, Luchs, Rosa-Luxemburg-Str. 9-13 tel. 030 24781656 www.luchs-berlin.de/

HBC
ottimo per cenare si trasforma, dopo l'ora di cena, in una discoteca. È il classico locale di tendenza che gode di una straordinaria posizione sul fiume. Si mangia uno splendido filetto con verdure gratinate e una squisita insalata di patate.
Mitte, Karl-Liebknecht-Str. 9,  tel +49 3024342920 www.hbc-berlin.de

Cookies
Questo locale storico, si trova in un vecchio cinema della Berlino Est, non c'è nessuna insegna, la selezione all'ingresso è severa, i cocktail sono ottimi, soprattutto il mojito e i distillati.
Friedrichstrasse 158, tel +49 0302808806 www.cookies.ch

Per finire in bellezza, un giro in un paio di club.
 La prima tappa è in un luogo cult: si chiama so36, è un’ istituzione punk che da decenni ospita le proposte musicali più aggressive della città.
Oranienstrasse 190, tel +49 03061401306 www.so36.de

Weekend
Questa discoteca in un grattacielo di uffici dell'epoca della DDR è un posto incredibile, con una vista meravigliosa, dallo stile minimalista e curato. Alexanderplatz 5, tel. +49 3024631676 www.week-end-berlin.de
 Quartiere di Kreuzberg.
Il fiume Sprea, sotto: murales e lo Yaam Club nella zona di Kreuzberg.

mercoledì 30 gennaio 2013

LOCANDA ALLA STAZIONE, atmosfere d’antan

Ha da poco ripreso vita una vecchia locanda dell’inizio del secolo scorso (costruita nel 1904). Di fronte alla stazione dei treni di Ponte nelle Alpi, è uno straordinario esempio di riqualificazione eseguita con gusto, fantasia e razionalità. Operazione perfettamente riuscita allo studio Marconi & Partners di Bardolino (www.giampaolomarconi.it) con un progetto dove le soluzioni architettoniche e gli arredi di lusso ideati per il restauro e l’ampliamento della locanda consentono un affascinante escursus nel Novecento. Tutti gli arredi sono stati disegnati e costruiti su misura, particolarissimi i tavoli “gambe al vento” (vedi foto nda). Insomma, una vera chicca. Una bella foto in bianco e nero di Dino Buzzati giganteggia sul grande bancone bar recuperato da una vecchia farmacia piemontese. Le sei camere, dotate di tutti i confort, creano uno splendido contrasto tra l’idea classica di “locanda” ed i servizi offerti agli ospiti. Dulcis in fondo, il ristorante, con 50 posti a sedere ed un menù orientato su profumi e sapori del territorio, con incursioni nella cucina internazionale. Ottimo livello anche per la carta dei vini. Assolutamente da provare. viale della Stazione 1, Ponte nelle Alpi (BL) tel 0437-989031

Un amore di...Geisha!

Geisha Love Nata quasi per gioco nel 2012 dall’idea di un’imprenditrice vicentina e da un’amica oggi suo braccio destro, Geisha Love esprime lo spirito creativo e artistico di una personalità che trasforma il gusto per il bello in “oggetto cult”. Bracciale di tendenza, disponibile in 40 colori, nelle versioni acciaio e oro, è un prodotto rigorosamente fatto a mano che rispecchia a pieno lo spirito del made in Italy, sapiente mix fra artigianato e innovazione. Un’idea concreta che riscontra ogni giorno approvazione e successo.La pagina Facebook del marchio cattura subito G.Lovers da tutta Italia, da qui l’idea di avviare il canale e-commerce, su Facebook e sul sito www.geisha-love.it. Oggi nascono per ogni grande evento dei bracciali Limited edition, anche rivolti a iniziative di charity per raccontare la filosofia social che contraddistingue il brand. Il 2013 vedrà l’apertura del primo Temporary shop Geisha Love, la creazione di nuovi prodotti e lo sviluppo della rete vendita su tutto il territorio nazionale. Marco Maria Salata, creativo, esteta un po’ crazy, con un pizzico di snobbismo, è il Marketing PR Fashion che ha contribuito notevolmente a far conoscere Geisha Love fra addicted e victim fashion.

venerdì 18 gennaio 2013

per starti vicino Bruno, il mio primo articolo su di voi...

FICHI D'INDIA: UN, DUE, TRE... STELLA AMICI ARA-RA-RA, INCREDIBILE ARA-RA-RA; questo è il simpatico tormentone che da mesi ormai eccheggia in ogni ufficio, per la strada, al bar, in ogni dove. La "Fichidindiamania" dilaga, anzi imperversa. Il duo comico in questione, all'anagrafe Bruno Arena e Max Cavallari, sono arrivati al successo grazie alla trasmissione televisiva di Italia Uno "Facciamo Cabaret" che ha presentato al grande pubblico le macchiette dei due FICHI: dagli imbonitori d'asta (che rifanno il verso a un noto televenditore di gioielli,nda), a quella dei "Neri per caso", dalle vecchiette sclerotiche, ai fenomeni di calcio "svizzeri". Il simpatico duo, nasce artisticamente nel 1988, Max e Bruno si sono infatti conosciuti quell'anno a Palinuro, durante le vacanze, per l'appunto fra i fichi d'india. Ed ecco svelato il mistero del loro assurdo nome, come assurda e carica di nonsense è la loro comicità. In questi giorni i FICHI sono a Milano al Teatro SMERALDO, (dal 30 novembre al 5 dicembre)**, con lo spettacolo (diretto da Giancarlo Bozzo direttore dello Zelig), UN,DUE,TRE...STELLA dove stanno facendo il tutto esaurito al botteghino, ma, saranno in città anche il 31 dicembre prossimo, per intrattenere allegramente il pubblico che aspetta ansioso l'anno Duemila, al NO LIMITS HALL, (il nuovo spazio-spettacolo fratello dello SMERALDO e creatura di Gianmario Longoni, Mister Broadway milanese). Ormai tutti conoscono le loro facce, dalle espressioni singolari e a volte grottesche e sanno a memoria parecchie loro battute, da "ararara" a "tichitichitichi"; forse non tutti sanno però, che il duo era già conosciuto ed amato dal popolo della notte, sopratutto in quel di Varese e provincia. Il loro debutto risale a circa 10 anni fa in un locale di Castiglione Olona, l'Albert's (antesignano dell'odierno ALBERT'S di Varese, locale di Alberto De Vecchi che si presta a farci da memoria storica del duo). Allora la loro comicità era molto dialettale, le battute erano spesso in varesotto, condite da doppi sensi ma così esilaranti da far ridere a creapapelle anche gli "stranieri". Ricorda Alberto De Vecchi: "Quando i Fichi recitavano nella parodia di Cappuccetto Rosso con la nonna, o in quella del Papa, o ancora in quella dove la sciura Enrichetta va a trovare l'amica in ospedale, il pubblico, che fino a cinque minuti prima pensava solo a ballare, si fermava per ascoltarli ed era un crescendo di risate fino a non poterne più." Prosegue ancora Alberto: "Amavano molto improvvisare, spesso creavano dei personaggi sul momento, prendendo spunto anche da mia nonna che dormiva al piano di sopra, o dall'ex proprietario del locale, il Masazza." "Da allora, abbiamo sempre chiamato i FICHI D'INDIA per le nostre serate di cabaret, prima a Castiglione Olona, poi a Varese, facendo ogni volta il tutto esaurito. In seguito anche gli altri locali del Varesotto, dall'Arlecchino, al Daily Rose e così via, li ingaggiarono per serate tutte all'insegna della comicità,; ogni volta era sempre un grande successo". Per concludere il racconto degli esordi di Bruno e Max, Alberto, con una punta d'orgoglio ci confida che proprio nel suo primo locale di Castiglione, il "FICO" Bruno, conobbe la moglie Rosy. Torniamo allo spettacolo "UN, DUE, TRE...STELLA". Sono due ore filate, senza mai una pausa. Giusto il tempo per infilare una parrucca e un grembiule da sciura, e via di nuovo sul palco. Un repertorio ormai conosciuto dai più, ma con tante improvvisazioni e cose nuove, alcune suggerite dal pubblico stesso, spesso coinvolto alla grande dai due comici. Si prosegue così fra nonsense e doppi sensi, proponendo giochi a non finire, chiamando in causa un genio, che non si capisce da dove arrivi, ma che è capace di cambiare la realtà di tutti, meno che la loro. Due ore in cui Bruno e Max danno il meglio di se stessi, facendo divertire tutti, dal popolo all'élite, dall'operaio al critico, dalla donna in carriera alla sciura che tanto li ispira. Fra pochi giorni li aspetta la grande notte di S.Silvestro sotto il tendone del NO LIMITS HALL, poi, agli inizi del duemila uscirà il loro libro AMICI ARARARA, dopo, forse un pò di riposo in famiglia, e poi....... Tempo al tempo, di sicuro ne vedremo ancora delle belle. Alla prossima! Elisabetta Nuvola Paseggini ! **(stagione teatrale allo Smeraldo 1999) SCHEDA TECNICA DEI FICHI D'INDIA Bruno Arena e Max Cavallari, nascono artisticamente nell'agosto del 1989 sulle spiagge di Palinuro, tra i fichi d'india. Prima di diventare FICHI hanno avuto diverse esperienze: Max Cavallari ha recitato in molte compagnie teatrali e ha esordito nel mondo del cabaret con la coppia "I Traparentesi", arrivando secondo al Festival del Cabaret Varesino nel 1987. Bruno Arena invece, è stato per parecchio tempo animatore di villaggi turistici. Insieme esordiscono nel 1989 in vari locali del Varesotto, poi, inizia la loro ascesa a fenomeno nazionale: oltre alle innumerevoli serate, nel 1994 partecipano alla trasmissione televisiva di Italia 1 "Jogurt". Dal 1996 al 1998 sono i protagonisti delle serate estive all'Aquafan di Riccione. Nella stagione 97/98 tornano a Italia 1 in "Volevo salutare"" e in seguito partecipano a "Zelig, facciamo Cabaret" sempre su Italia 1, trasmissione che ne decreta lo sfolgorante successo. Il resto, AMICI , ARARARA, è storia!